- Mentre lei, signor
Beryllafcadio, ha cercato fin dal mio arrivo di proteggersi da un mio
eventuale, ma alquanto improbabile, attacco mentale con quella specie di
generatore di scudo mentalico che tiene stretto sulla cintura. –
Derek e Loira si voltarono
verso Beryl, per sincerarsi della veridicità della parole di Ramos e
notarono entrambi che il loro compagno aveva la mano posata su un
piccolo cubo bianco.
- Beryl ! – disse Derek - …
che diavolo stai facendo? –
Beryl non dette retta alle
parole del suo amico e continuò a tenere gli occhi su Ramos.
- Oh, non si dia pena
Derekjorgaard – proseguì Ramos come se nulla fosse. - quello strumento,
nonostante la sua sofisticata tecnologia, ha poco effetto su di me,
visto che anche se non riesco a leggere distintamente i suoi pensieri,
riesco comunque a percepire ogni sua singola emozione. Credo che quel
dispositivo non sia stato creato per schermare in pieno le mie doti
mentali ma bensì, forse, per schermare le capacità mentali di questa
graziosa ragazza. – concluse, indicando Loira.
Loira girò leggermente la
testa verso i suoi colleghi con espressione visibilmente imbarazzata.
- Non….non credo sia il
caso…. - riuscì con fatica a dire.
- Un momento, un momento! –
disse Beryl con voce alta, rivolgendosi di scatto verso Loira. – Tu sei
un membro della Seconda Fondazione? –
- Loira? – fu l’unica cosa
che Derek riuscì a dire, cercando una risposta nel suo sguardo.
Beryl trasalì. – Non posso
crederci, ci hai mentito per tutto questo tempo. Probabilmente ci hai
anche manipolato a tuo piacimento come delle marionette per farci venire
fin qui e consegnarci nelle loro mani… - e indicò Ramos.
- Non è come credete. Voi
non capite… - cercò di giustificarsi la ragazza.
- E allora? Come stanno
realmente le cose, fammi capire? – Beryl si alzò dalla sedia ma fu
subito bloccato dalla mano di Derek che lo fece sedere nuovamente.
Beryl si divincolò
nervosamente dalla presa del suo amico.
- Signori, signori. –
intervenne Ramos – Vi prego. Non c’è bisogno di alterarsi in questo
modo. Perdonate la mia irriverenza, non avevo intenzione alcuna di
mettervi uno contro l’altro. Ho solo cercato di essere sincero con voi e
non pensavo che foste all’oscuro di quello che vi ho detto e per questo
chiedo umilmente venia. -
Derek, seduto tra Loira e
Beryl, fece cenno ai due di calmarsi.
- Questo è una problema che
risolveremo in un secondo momento. Adesso cerchiamo di prestare la
nostra attenzione a quello che Ramos si è proposto di dirci. – Loira
un membro della Seconda Fondazione?, continuò a riecheggiare nella
mente di Derek.
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