FONDAZIONE ANNO MILLE 
di R. Simone

 

- Comprendo le vostre perplessità, ma voglio rassicurarvi sul fatto che per voi non rappresentiamo nessun pericolo. Non abbiamo intenzioni ostili. – E con un cenno delle mani invitò loro a sedersi intorno al tavolo.

Si accomodarono contemporaneamente senza distogliere lo sguardo dal loro ospite; la sicurezza che palesemente Ramos ostentava non li tranquillizzava affatto.

- Cosa volete da noi ? – domandò senza giri di parole Derek.

- Veramente questa è una domanda che avrei dovuto porvi io, visto che siete stati voi ad entrare nel nostro sistema planetario, ma francamente non ho interesse a chiedervelo in quanto ho potuto consultare i diari di bordo della vostra nave dalla mia stazione ed ho già avuto la risposta a questo interrogativo. –

- Come ha fatto a consultare il nostro database? – chiese Beryl, sempre più sulle sue.

- Oh! – esclamò con un lieve sorriso - Il vostro computer comunica con voi grazie ad un’interfaccia neurale e per Gaia è semplice collegarsi con esso in quanto la comunicazione per via neurale è il mezzo che solitamente noi utilizziamo. -

- Quali sono le vostre intenzioni, ora che ci avete catturati? –

- Ma noi non vi abbiamo affatto catturato. Vi abbiamo direttamente portato qui solo per non perdere ulteriore tempo anche se il sospetto che vi accompagna credo che difficilmente potrà tranquillizzarvi nonostante le risposte che intendo darvi. Sapete, siete un gruppo di ricerca alquanto particolare, a quanto ho avuto modo di scoprire. –

- Cosa intendete dire ? – chiese Derek

- Vede, lei signor Derekjorgaard, ha una mente molto particolare, quasi unica direi. –

Derek scosse la testa - Continuo a non capire. –

- Ma certo, mi spiego meglio. Grazie alle doti di Gaia possiamo leggere ed interpretare i pensieri di chiunque. – e per un breve attimo fissò Loira. – Ma stranamente nel suo caso mi riesce impossibile. I suoi tracciati neurali sono di una complessità tale che riesco a malapena percepire solo i suoi stati d’animo più intensi e niente più. –

- E questo sarebbe un bene o un male? –

- Beh, Derekjorgaard, dipende dai punti di vista. Ad esempio cercare di influenzare i suoi pensieri per me sarebbe impossibile, d’altro canto la sua mente è comunque prigioniera di se stessa, nel senso che lei non sarebbe in grado, purtroppo, di condividere esperienze di coscienza collettiva con Gaia. –

Derek abbassò la spalle, fino a quel momento contratte. - Beh, Ramos, mi creda o no, provo un certo sollievo in quello che mi dice. –

- Come ho detto, dipende dai punti di vista. – agitò in aria una mano e poi fissò Beryl

 

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