FONDAZIONE ANNO MILLE 
di R. Simone

 

- I motori di un’astronave gravitazionale? Stai scherzando, sono parte integrante della carena e non abbiamo una leva con su scritto automatico/manuale. –

- Non ti scaldare, era solo un’idea. –

- L’asteroide, inoltre, non ha una grande massa e quindi il campo attrattivo fa si che anche lui si muova verso di noi.

- Quindi che tempo di intercettazione abbiamo? –

- Direi poco meno di un’ora. –

Loira cercò di riportare un po’ di calma. – Va bene, ascoltatemi. Evidentemente siamo stati notati e probabilmente anche loro vogliono effettuare un contatto. Se riescono a bloccare il nostro computer avranno anche notato che la nostra nave non è armata e quindi che non abbiamo intenzioni ostili. Io suggerisco di non farci prendere dal panico e di attendere tranquillamente il momento del contatto. –

- Sempre se non ci uccideranno prima. – sentenziò Beryl sempre più allarmato.

- Vista la capacità che hanno di controllare il computer di bordo…- constatò Derek. - credo che se avessero voluto ucciderci gli sarebbe bastato comandare l’apertura del portello della nave e scaraventarci tutti nel vuoto dello spazio. –

- Se possono anche sentirci non c’è bisogno che gli suggerisci i mille modi per ucciderci. – poi guardò entrambi. - E va bene, attendiamo il nostro destino con le mani in mano. –

Trascorsero cinquanta minuti prima di poter distinguere delle luci provenire dal piccolo asteroide che adesso si trovava ad un centinaio di metri da loro. Una specie di portello sembrò aprirsi su di un lato come pronto ad accogliere l’attracco ormai scontato della Star’s End.

Derek, Loira e Beryl guardavano fuori dai vetri della nave controllando il loro prossimo punto d’arrivo.

- Come immaginavo. – disse Derek. – Quell’asteroide è, con ogni probabilità, di natura artificiale ed è quasi certamente un avamposto di Gaia. –

- Lo credo anch’io. – ammise Beryl. – Guarda stiamo per agganciarci a quel modulo di collegamento. –

- Il quale sembra compatibile con i moduli di collegamento standard. – fece notare Derek. – Credo che forse non siano così isolati dal resto della galassia come pensiamo. –

Un leggero sussulto segnalò loro che la manovra di attracco era completa e che si trovavano oramai integralmente agganciati a quell’asteroide artificiale tramite un tubo flessibile di collegamento.

Dopo qualche minuto di snervante attesa udirono prima dei rumori provenire dall’esterno del portello di passaggio situato sul pavimento della nave e poi un rintuzzare ritmico sul portello stesso.

 

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