Non atterrarono subito su Trantor; attesero
qualche ora in orbita per far si che sul lato del pianeta dove era
situata la Biblioteca Imperiale sorgesse il sole. Approfittarono,
quindi, per riposare ulteriormente prima di rinchiudersi in quegli
immensi saloni.
Derek fece eseguire alla Star’s End
la discesa seguendo una rotta a spirale fino a poggiarsi senza sussulti
sulla piattaforma di atterraggio designata. La vegetazione e la luce
piena del sole avevano sostituito l’ambiente asettico e climatizzato
delle antiche cupole e, dall’alto della piattaforma, si potevano
osservare piantagioni dalle varie tonalità cromatiche che si estendevano
a perdita d’occhio, come una coperta rammendata con tante stoffe
colorate. Sulla sinistra, a poca distanza dalla loro piattaforma si
sviluppava il nucleo urbano principale del pianeta, conosciuto come Hame
City, popolato da circa trentamila cittadini e sede del governo locale;
tutto il resto era esclusivamente terreno coltivato e fattorie sparse
qua e là.
Sbarcarono dall’astronave quando l’ora
locale segnava le otto della mattina mentre, colpita dai primi raggi di
sole, l’umidità della notte iniziava ad evaporare sotto forma di leggere
foschia.
- Trantor, ultima frontiera ! Capitale
dell’impero, centro dell’universo. – mimò Beryl la frase di un famoso
oloromanzo trasmesso qualche tempo prima su Terminus.
Richiusa l’astronave e ammirato il panorama
scesero dalla piattaforma, alta circa trenta metri, con un
levitoascensore ed in pochi minuti si ritrovarono a calpestare il suolo
trantoriano.
- La Biblioteca è quella. – indicò Loira la
costruzione dalle forme squadrate e spigolose tipiche dell’era
imperiale.
La Biblioteca Imperiale, insieme
all’Università erano le uniche due costruzioni sopravvissute al Grande
Saccheggio, grazie al coraggio e all’ostinazione degli studenti che
difesero con tutte le loro forze l’unico centro del sapere umano
dell’epoca. Essendo le costruzioni più antiche di Trantor realizzate in
plastocemento e non con le moderne resine termoindurenti, il loro stile
architettonico, sfarzoso e imponente, cozzava decisamente contro la
sobrietà e la funzionalità del nuovo modo di costruire hamiano e quindi
notarle tra le altre costruzioni era praticamente facile.
Attraversati i giardini giunsero davanti a
quella che era l’entrata secondaria della Biblioteca, chiesero
informazioni alla segreteria e, dopo aver ottenuto il lasciapassare,
furono indirizzati verso l’archivio dell’epoca imperiale situato nel
piano interrato dell’edificio.
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