FONDAZIONE ANNO MILLE 
di R. Simone

 

Non atterrarono subito su Trantor; attesero qualche ora in orbita per far si che sul lato del pianeta dove era situata la Biblioteca Imperiale sorgesse il sole. Approfittarono, quindi, per riposare ulteriormente prima di rinchiudersi in quegli immensi saloni.

 

Derek fece eseguire alla Star’s End la discesa seguendo una rotta a spirale fino a poggiarsi senza sussulti sulla piattaforma di atterraggio designata. La vegetazione e la luce piena del sole avevano sostituito l’ambiente asettico e climatizzato delle antiche cupole e, dall’alto della piattaforma, si potevano osservare piantagioni dalle varie tonalità cromatiche che si estendevano a perdita d’occhio, come una coperta rammendata con tante stoffe colorate. Sulla sinistra, a poca distanza dalla loro piattaforma si sviluppava il nucleo urbano principale del pianeta, conosciuto come Hame City, popolato da circa trentamila cittadini e sede del governo locale; tutto il resto era esclusivamente terreno coltivato e fattorie sparse qua e là.

Sbarcarono dall’astronave quando l’ora locale segnava le otto della mattina mentre, colpita dai primi raggi di sole, l’umidità della notte iniziava ad evaporare sotto forma di leggere foschia.

- Trantor, ultima frontiera ! Capitale dell’impero, centro dell’universo. – mimò Beryl la frase di un famoso oloromanzo trasmesso qualche tempo prima su Terminus.

Richiusa l’astronave e ammirato il panorama scesero dalla piattaforma, alta circa trenta metri, con un levitoascensore ed in pochi minuti si ritrovarono a calpestare il suolo trantoriano.

- La Biblioteca è quella. – indicò Loira la costruzione dalle forme squadrate e spigolose tipiche dell’era imperiale.

La Biblioteca Imperiale, insieme all’Università erano le uniche due costruzioni sopravvissute al Grande Saccheggio, grazie al coraggio e all’ostinazione degli studenti che difesero con tutte le loro forze l’unico centro del sapere umano dell’epoca. Essendo le costruzioni più antiche di Trantor realizzate in plastocemento e non con le moderne resine termoindurenti, il loro stile architettonico, sfarzoso e imponente, cozzava decisamente contro la sobrietà e la funzionalità del nuovo modo di costruire hamiano e quindi notarle tra le altre costruzioni era praticamente facile.

Attraversati i giardini giunsero davanti a quella che era l’entrata secondaria della Biblioteca, chiesero informazioni alla segreteria e, dopo aver ottenuto il lasciapassare, furono indirizzati verso l’archivio dell’epoca imperiale situato nel piano interrato dell’edificio.

 

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