FONDAZIONE ANNO MILLE 
di R. Simone

 

Due anni prima, quando da Kalgan iniziarono ad arrivare le prime indiscrezioni sulla volontà o meno di aprire il palazzo del Mulo prese la sua decisione: attivò i suoi collaboratori sul posto affinché le autorità locali propendessero per l’apertura anonima, cercando, inizialmente, di tenere lontano i vertici politici di Terminus. Non fu un lavoro semplice, gli uomini della Seconda Fondazione non andavano in missione alterando le menti di chi gli capitava a tiro, tutt’altro. Condizionare i processi mentali di una persona era un compito estremamente delicato che richiedeva anni di studi sulla mentalica e di addestramento propedeutico prima di poter riuscire in un’impresa del genere senza causare danni cerebrali.   

Il loro compito, inizialmente, fu quello di individuare delle persone nel governo kalganiano che avevano già un minimo di propensione all’idea dell’apertura del palazzo del Mulo, quindi stimolarono in maggior misura quell’idea nelle persone favorevoli affinché affermassero maggiormente la loro proposta e scoraggiarono i propositi contrari nelle persone meno favorevoli.

Alla fine tutto andò a posto come i pezzi di un astruso mosaico ma adesso, alla luce delle notizie che giungevano da kalgan, attendevano gli ultimi tre pezzi mancanti per cercare di completare un’opera dal finale ancora incerto.

 

Visto dallo spazio Trantor o Hame, come era stato ribattezzato dopo la caduta del primo impero, non era più il pianeta che si ricordava nelle foto dell’epoca imperiale. Il colore grigio-metallico delle cupole che ricoprivano l’intera superficie aveva lasciato il posto ad ampie zone verdi ed altre all’apparenza desertiche che contrastavano con il vivace colore azzurro degli esigui mari. Gradualmente ma inesorabilmente la natura aveva ripreso possesso di ciò che gli era stato strappato in passato

La popolazione, dai suoi quarantacinque miliardi di abitanti, si era drasticamente ridotta a soli quattro miliardi di individui, molti dei quali conducevano una vita prettamente dedita all’agricoltura, riuniti in consorzi che esportavano i prodotti della loro terra in tutto il settore imperiale contrariamente a quando, mille anni prima, il pianeta era costretto, per il proprio sostentamento, a ricevere giornalmente forniture alimentari da almeno venti pianeti.

Il luogo dell’approdo che le autorità hamiane indicarono, si trovava praticamente a pochi passi dalla Biblioteca Imperiale la quale disponeva, nei suoi ampi giardini adiacenti all’Università, di piattaforme rialzate di atterraggio utilizzate specialmente in passato come approdo da tutti gli studiosi della galassia che giungevano lì per raccogliere informazioni che solo in quel luogo era possibile trovare.

 

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