Due anni prima, quando da Kalgan iniziarono
ad arrivare le prime indiscrezioni sulla volontà o meno di aprire il
palazzo del Mulo prese la sua decisione: attivò i suoi collaboratori sul
posto affinché le autorità locali propendessero per l’apertura anonima,
cercando, inizialmente, di tenere lontano i vertici politici di Terminus.
Non fu un lavoro semplice, gli uomini della Seconda Fondazione non
andavano in missione alterando le menti di chi gli capitava a tiro,
tutt’altro. Condizionare i processi mentali di una persona era un
compito estremamente delicato che richiedeva anni di studi sulla
mentalica e di addestramento propedeutico prima di poter riuscire in
un’impresa del genere senza causare danni cerebrali.
Il loro compito, inizialmente, fu quello di
individuare delle persone nel governo kalganiano che avevano già un
minimo di propensione all’idea dell’apertura del palazzo del Mulo,
quindi stimolarono in maggior misura quell’idea nelle persone favorevoli
affinché affermassero maggiormente la loro proposta e scoraggiarono i
propositi contrari nelle persone meno favorevoli.
Alla fine tutto andò a posto come i pezzi
di un astruso mosaico ma adesso, alla luce delle notizie che giungevano
da kalgan, attendevano gli ultimi tre pezzi mancanti per cercare di
completare un’opera dal finale ancora incerto.
Visto dallo spazio Trantor o Hame, come era
stato ribattezzato dopo la caduta del primo impero, non era più il
pianeta che si ricordava nelle foto dell’epoca imperiale. Il colore
grigio-metallico delle cupole che ricoprivano l’intera superficie aveva
lasciato il posto ad ampie zone verdi ed altre all’apparenza desertiche
che contrastavano con il vivace colore azzurro degli esigui mari.
Gradualmente ma inesorabilmente la natura aveva ripreso possesso di ciò
che gli era stato strappato in passato
La popolazione, dai suoi quarantacinque
miliardi di abitanti, si era drasticamente ridotta a soli quattro
miliardi di individui, molti dei quali conducevano una vita prettamente
dedita all’agricoltura, riuniti in consorzi che esportavano i prodotti
della loro terra in tutto il settore imperiale contrariamente a quando,
mille anni prima, il pianeta era costretto, per il proprio
sostentamento, a ricevere giornalmente forniture alimentari da almeno
venti pianeti.
Il luogo dell’approdo che le autorità
hamiane indicarono, si trovava praticamente a pochi passi dalla
Biblioteca Imperiale la quale disponeva, nei suoi ampi giardini
adiacenti all’Università, di piattaforme rialzate di atterraggio
utilizzate specialmente in passato come approdo da tutti gli studiosi
della galassia che giungevano lì per raccogliere informazioni che solo
in quel luogo era possibile trovare.
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