FONDAZIONE ANNO MILLE 
di R. Simone

 

- Cosa proponi di fare, allora? Sigillare nuovamente il palazzo per altri seicento anni e far finta che niente sia successo? -

- No, sarebbe sbagliato anche questo. – si portò una mano sulla bocca in segno di riflessione e fissò l’oloproiettore per alcuni, interminabili istanti.

Beryl e Loira lo contemplarono in attesa di una proposta risolutiva.

- Dobbiamo assicurarci che quello che ha detto sia vero. – sentenziò Derek

- E come pensi di fare? –

- Dobbiamo cercare il pianeta d’origine del Mulo. –

 

- Sei impazzito? – protestò Beryl

- No, è la cosa giusta da fare. –

- Fammi capire, vuoi andare alla ricerca di Mulolandia? E cosa pensi di fare? Atterrare sul loro mondo e dire “scusate volevamo accertarci che il Mulo non si fosse preso gioco di noi. Grazie e arrivederci”? -

- Più o meno questo, si. –

Beryl agitò le braccia. – Ah, allora è come pensavo: il Mulo può condizionare le menti anche attraverso l’olovisione. –

- Sai benissimo che non ne era in grado, Beryl. Quello che voglio fare è trovare il pianeta del Mulo, assicurarci che le cose stiano come lui dice e poi, nell’eventualità, comunicare tutto al Sindaco Mornay. Non intendo affatto, qualora la nostra ricerca andasse a buon fine, atterrare su Mulolandia o come veramente si chiama. La strumentazione della Star’s End è abbastanza sofisticata da verificare la presenza di vita anche a milioni di chilometri di distanza da un pianeta. -

- Già, ma dimentichi che il Mulo riusciva a convertire a sé intere flotte nemiche da enorme distanza. Come fai ad essere sicuro che possano fare altrettanto con noi? –

- Non ne sono sicuro, infatti. Ma è un rischio che voglio correre. –

- Un’altra cosa? Come farai a trovare il pianeta in questione? Non ricordo di aver sentito pronunciare dal mutante coordinate o nomi di mondi? –

- Questa sarà la cosa più difficile. – replicò scuotendo la testa – Ci ha dato un indizio, ma molto vago…..-

- Se non inutile. – concluse Beryl,

Loira, fino a quel momento tenutasi in disparte, richiamò la loro attenzione. – Perché, invece di discutere animatamente,  non cerchiamo di capire a quale mondo può alludere. Diamo per scontato che l’indizio che ci ha dato sia vero e cioè che ci sia un mondo dove “ l’amore non è corrisposto ” . –

- E lo chiami indizio? – obiettò Beryl

 

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