FONDAZIONE ANNO MILLE 
di R. Simone

           

- Si, lo è. – confermo Beryl, mentre tastava la copertura. – E’ un oloproiettore dell’epoca, l’ho visto in alcune foto. Bisognerebbe aprirlo. Vediamo…..ci dovrebbe essere una valvola qui sotto che dovrebbe fare entrare l’aria….. – un sibilo dette conferma della tesi di Beryl -….Ecco fatto, adesso possiamo rimuovere la copertura. –

- Sembrerebbe ancora funzionante. – constatò Loira mentre pigiava sul pulsante più grande.

L’oloproiettore si accese e dopo qualche secondo un lato dell’ufficio si illuminò di una luce bianca, facendo apparire l’esatta immagine di quella stessa stanza. L’ufficio a quel punto sembrava essere diviso in due parti: un lato, quello reale, completamente impolverato e l’altro, quello proiettato, pulito e più luminoso.

- Sarà un olovideo dell’epoca. – disse Loira rispondendo agli sguardi interrogativi di Derek e Beryl.

Nel frattempo, nel lato più luminoso dell’ufficio, un uomo non molto alto, avvolto in una specie di mantello grigio fece la sua entrata dalla destra con passo lento. Aveva il corpo leggermente ricurvo in avanti e sembrava sostenersi in piedi con grande fatica. Il viso scarno, inframmezzato da un naso sproporzionato e deforme, sembrava provato dalla sofferenza ma gli occhi scuri e liquidi mostravano una profondità ed una vivacità inquietante.

- E’ lui ? – domandò Loira a bassa voce.

Derek e Beryl si scambiarono un’occhiata e annuirono con la testa.

Iniziò a parlare:

 

Mi chiamo Magnifiniconisserol. – esordì con solennità.

Sul mio mondo natale ero conosciuto con l’abbreviativo di Magni ma nel resto della galassia sono diventato noto con il nome di Mulo.

Non è proprio un nome – disse sorridendo - che si confà ad una persona che ha conquistato decine e decine di pianeti, che ha creato l’Unione dei Mondi e che ha sconfitto la Fondazione, ma purtroppo questo è l’appellativo che mi è stato affibbiato dai miei nemici, a causa del mio aspetto e delle mie condizioni fisiche.

Sono un mutante, è vero. Sono nato con delle deformità, - indicò il suo naso - ma soprattutto con la caratteristica principale che hanno i supposti ‘ muli ‘: sono sterile. Non posso avere una progenie, non potrò avere un figlio che mi possa succedere, che possa continuare il mio compito. La mia stirpe, in pratica, inizia e finisce con me. 

Sono ormai consapevole che dopo la mia morte tutto quello che ho creato con le mie mani, tutto ciò che ho conquistato, un giorno… - allargò le braccia - ..sparirà.

 

 

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