- Si, lo è. – confermo Beryl, mentre
tastava la copertura. – E’ un oloproiettore dell’epoca, l’ho visto in
alcune foto. Bisognerebbe aprirlo. Vediamo…..ci dovrebbe essere una
valvola qui sotto che dovrebbe fare entrare l’aria….. – un sibilo dette
conferma della tesi di Beryl -….Ecco fatto, adesso possiamo rimuovere la
copertura. –
- Sembrerebbe ancora funzionante. –
constatò Loira mentre pigiava sul pulsante più grande.
L’oloproiettore si accese e dopo qualche
secondo un lato dell’ufficio si illuminò di una luce bianca, facendo
apparire l’esatta immagine di quella stessa stanza. L’ufficio a quel
punto sembrava essere diviso in due parti: un lato, quello reale,
completamente impolverato e l’altro, quello proiettato, pulito e più
luminoso.
- Sarà un olovideo dell’epoca. – disse
Loira rispondendo agli sguardi interrogativi di Derek e Beryl.
Nel frattempo, nel lato più luminoso
dell’ufficio, un uomo non molto alto, avvolto in una specie di mantello
grigio fece la sua entrata dalla destra con passo lento. Aveva il corpo
leggermente ricurvo in avanti e sembrava sostenersi in piedi con grande
fatica. Il viso scarno, inframmezzato da un naso sproporzionato e
deforme, sembrava provato dalla sofferenza ma gli occhi scuri e liquidi
mostravano una profondità ed una vivacità inquietante.
- E’ lui ? – domandò Loira a bassa voce.
Derek e Beryl si scambiarono un’occhiata e
annuirono con la testa.
Iniziò a parlare:
Mi chiamo Magnifiniconisserol. – esordì con
solennità.
Sul mio mondo natale ero conosciuto con
l’abbreviativo di Magni ma nel resto della galassia sono diventato noto
con il nome di Mulo.
Non è proprio un nome – disse sorridendo -
che si confà ad una persona che ha conquistato decine e decine di
pianeti, che ha creato l’Unione dei Mondi e che ha sconfitto la
Fondazione, ma purtroppo questo è l’appellativo che mi è stato
affibbiato dai miei nemici, a causa del mio aspetto e delle mie
condizioni fisiche.
Sono un mutante, è vero. Sono nato con
delle deformità, - indicò il suo naso - ma soprattutto con la
caratteristica principale che hanno i supposti ‘ muli ‘: sono sterile.
Non posso avere una progenie, non potrò avere un figlio che mi possa
succedere, che possa continuare il mio compito. La mia stirpe, in
pratica, inizia e finisce con me.
Sono ormai consapevole
che dopo la mia morte tutto quello che ho creato con le mie mani, tutto
ciò che ho conquistato, un giorno… - allargò le braccia - ..sparirà.
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