Il giorno successivo si ritrovarono
puntuali alle otto di mattina e decisero di iniziare la ricerca vera e
propria, partendo dal terzo piano: dagli appartamenti del Mulo.
Inaspettatamente persero tre interi giorni
per ispezionare solo l’ala est del terzo piano. La quantità di
documentazione degna di interesse storico che trovarono fu tale da
rallentarli notevolmente.
Vennero a conoscenza di fatti ed eventi,
fino a quel momento sconosciuti, sulle sei missioni che il Mulo
intraprese alla ricerca della Seconda Fondazione ed in particolare sul
bombardamento di Tazenda;
ebbero la definitiva conferma che Han Pritcher non tradì la Fondazione,
ma che passò al servizio del Mulo solo perché fu convertito, da
quest’ultimo, al suo volere ed inoltre scoprirono, da un diario
personale, che anche quel mutante, all’apparenza freddo e privo di
emozioni aveva segretamente nutrito un affetto particolare per Bayta
Darrel,
senza mai esternarlo.
Non riuscirono neanche a fare il giro che
si erano ripromessi per Kalgan. La sera, al rientro sulla nave,
riuscivano a malapena a farsi una doccia ed a catalogare tutti i dati
raccolti durante la giornata, prima di finire lunghi e distesi sui loro
letti.
Solo il quinto giorno, dopo aver passato al
pettine tutto il piano, si trovarono davanti la piccola porta, se
confrontata con le altre, che dava accesso all’ufficio privato del Mulo.
La stanza non era come se l’erano
immaginata. Era poco più grande di una stanza di medie dimensioni, con
una scrivania posta in un angolo, due sedie ed alcuni quadri sulle
pareti. Dall’altro lato dominava un divano, anch’esso di modeste
dimensioni, ed una colonna alta circa un metro con alloggiato sopra un
cilindro in origine trasparente messo sottovuoto e coperto dal solito ed
onnipresente strato di polvere. A prima vista sembrava fosse stata
l’unica cosa finora vista, che si era voluta preservare dall’incuria del
tempo.
Derek si avvicinò curioso e vi soffiò
sopra, alzando una nube di polvere. Agitò più volte le mani per
allontanare il pulviscolo e scoprì all’interno un dispositivo
semisferico in apparente ottimo stato di conservazione.
- Cos’è? – chiese Loira.
- Non ne sono
sicuro… - rispose Derek - …ma credo possa essere un oloproiettore
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