Loira sorrise portandosi una mano davanti
alla bocca per non sembrare sfrontata.
Derek scosse la testa come rassegnato e
s’incamminò.
- Credo che dovremo salire ai piani
superiori per iniziare a cercare qualcosa. –
- Come ci organizziamo? – domandò Loira –
Voglio dire, da quale zona del palazzo cominciamo? –
- Io direi di iniziare dalla biblioteca. –
propose Beryl – Là sono contenuti la maggior parte dei documenti. –
Giunti al primo piano Derek si girò verso i
suoi colleghi.
- La biblioteca è stato il luogo dove Homir
Munn raccolse tutta la sua documentazione, quindi non credo che
troveremo più di quello che trovò lui. Io suggerisco, come primo
giorno, di fare un giro esplorativo in tutto il palazzo e poi decidere
da quale piano cominciare. –
- Per me va bene. – replicò Loira.
- Va bene anche per me, allora. – si
associò Beryl.
Iniziarono il giro del palazzo
avventurandosi per il lungo corridoio del primo piano che si estendeva
sia alla loro destra che alla sinistra. Sul lato sinistro c’erano una
dozzina di porte che davano in una immenso salone, forse una volta
adibito ai ricevimenti e alle feste mondane di palazzo. Sul lato destro,
come nel resto del piano, altrettante porte davano in servizi, uffici e
camere con arredamenti sfarzosi ed appariscenti, memoria dei fasti di un
impero ormai scomparso. Sul lato opposto del corridoio, invece, e per
tutta la sua lunghezza, imperavano alte ed ampie vetrate, trasparenti
all’interno ma opache all’esterno, che davano l’accesso alla balconata
situata sul prospetto principale del palazzo, proprio sopra l’entrata.
Non trovando niente degno di particolare interesse, a parte la famosa
biblioteca, proseguirono l’escursione salendo al secondo piano.
Le stanze in cui entrarono avevano un
aspetto ben diverso da quelle del piano sottostante. Prive dei sontuosi
arredamenti, erano adibite a sede delle varie sezioni nevralgiche della
ex Unione dei Mondi, tra cui il Dipartimento della Difesa, l’Unità di
Crisi Planetaria, l’Intelligence kalganiana, il Comando di Flotta e
tante altre agenzie governative più o meno sconosciute. Tutti i
documenti, le strumentazioni e la mobilia presente era rimasta così come
era stata lasciata alla morte del Mulo. Un fermo immagine di un lontano
passato, congelato per seicento anni.
Girarono di stanza in
stanza per altre due ore prima che si rendessero conto del tempo
trascorso. Decisero così di fare una pausa per andare a mangiare
qualcosa in qualche ristorante nelle vicinanze. All’uscita dalla porta
di servizio trovarono il tenente Komar ad attenderli il quale sembrava
anche lui aver perso le speranze di andare a mangiare un boccone.
20 di 70
|