FONDAZIONE ANNO MILLE
di R. Simone

           

Loira sorrise portandosi una mano davanti alla bocca per non sembrare sfrontata.

Derek scosse la testa come rassegnato e s’incamminò.

- Credo che dovremo salire ai piani superiori per iniziare a cercare qualcosa. –

- Come ci organizziamo? – domandò Loira – Voglio dire, da quale zona del palazzo cominciamo? –

- Io direi di iniziare dalla biblioteca. – propose Beryl – Là sono contenuti la maggior parte dei documenti. –

Giunti al primo piano Derek si girò verso i suoi colleghi.

- La biblioteca è stato il luogo dove Homir Munn raccolse tutta la sua documentazione, quindi non credo che troveremo più di quello che trovò lui.  Io suggerisco, come primo giorno, di fare un giro esplorativo in tutto il palazzo e poi decidere da quale piano cominciare. –

- Per me va bene. – replicò Loira.

- Va bene anche per me, allora. – si associò Beryl.

 

Iniziarono il giro del palazzo avventurandosi per il lungo corridoio del primo piano che si estendeva sia alla loro destra che alla sinistra. Sul lato sinistro c’erano una dozzina di porte che davano in una immenso salone, forse una volta adibito ai ricevimenti e alle feste mondane di palazzo. Sul lato destro, come nel resto del piano, altrettante porte davano in servizi, uffici e camere con arredamenti sfarzosi ed appariscenti, memoria dei fasti di un impero ormai scomparso. Sul lato opposto del corridoio, invece, e per tutta la sua lunghezza, imperavano alte ed ampie vetrate, trasparenti all’interno ma opache all’esterno, che davano l’accesso alla balconata situata sul prospetto principale del palazzo, proprio sopra l’entrata. Non trovando niente degno di particolare interesse, a parte la famosa biblioteca, proseguirono l’escursione salendo al secondo piano.

Le stanze in cui entrarono avevano un aspetto ben diverso da quelle del piano sottostante. Prive dei sontuosi arredamenti, erano adibite a sede delle varie sezioni nevralgiche della ex Unione dei Mondi, tra cui il Dipartimento della Difesa, l’Unità di Crisi Planetaria, l’Intelligence kalganiana, il Comando di Flotta e tante altre agenzie governative più o meno sconosciute. Tutti i documenti, le strumentazioni e la mobilia presente era rimasta così come era stata lasciata alla morte del Mulo. Un fermo immagine di un lontano passato, congelato per seicento anni.

Girarono di stanza in stanza per altre due ore prima che si rendessero conto del tempo trascorso. Decisero così di fare una pausa per andare a mangiare qualcosa in qualche ristorante nelle vicinanze. All’uscita dalla porta di servizio trovarono il tenente Komar ad attenderli il quale sembrava anche lui aver perso le speranze di andare a mangiare un boccone.

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