Con un’espressione soddisfatta indicò loro
un ristorante in fondo al viale e dette appuntamento verso le tre del
pomeriggio per continuare la perlustrazione del palazzo.
Giunsero al ristorante pressoché affamati,
dopo aver percorso il lungo viale che veniva dal palazzo e si sedettero
in un angolo appartato con Loira ansiosa di far provare ai suoi colleghi
le specialità kalganiane.
Ordinarono il pranzo tramite il piccolo
display posto al centro del tavolo.
- Dovete assaggiare gli involtini di Pigane.
– consigliò Loira.
- Cosa sarebbero? – chiese Beryl con tono
sospettoso.
- Piccoli crostacei in salsa di legumi,
avvolti in foglie di Pigane. –
Beryl apparve alquanto dubbioso - Mah, mi
sembra troppo dietetico. Penso che poi avrei comunque fame. – replicò
mentre fissava il menù sul display. – Credo che ordinerò del suik
arrosto. -
Derek fissò Loira incuriosito.
- Forse qualcosa di dietetico non sarebbe
male. Per tutto il tempo che trascorreremo qui non potrò fare attività
sportiva, quindi è meglio che mi tenga leggero. Vada per gli involtini.
– e confermò la scelta sul display.
Fu Loira a aprire la discussione mentre
attendevano il pranzo.
- Allora, nel frattempo che
aspettiamo……….che ne dite di dirmi qualcosa su di voi. -
Derek guardò Beryl e con un cenno del capo
lo invitò di parlare per primo.
- Che dire di me? – iniziò Beryl con
solennità, allargando la braccia – Ho trentacinque anni, sono nato nella
città di Stanmark, su Terminus…. -
- La città dove ha vissuto Arkady Darrel
! – notò prontamente Loira.
- Brava, vedo che hai studiato. – replicò
Beryl – Dopo essermi laureato in storia, ho prestato servizio volontario
per cinque anni nella Marina di Terminus poi, esaurito il mio dovere
verso la patria, ho inviato varie richieste di lavoro a destra e a
sinistra finché la Casa Editrice dell’Enciclopedia Galattica non ha
avuto pietà di questo povero disoccupato – con le mani indicò se stesso
– tanto che, due anni fa, ha deciso di assumermi. – e terminò la sua
presentazione mettendosi le mani dietro la nuca.
- Assunto e, ahimè, collocato nel mio
stesso ufficio. – intervenne Derek con voce rassegnata.
- Ehi, potrei dire la stessa cosa di te, lo
sai? – protestò scherzosamente Beryl.
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