FONDAZIONE ANNO MILLE
di R. Simone

 

Il palazzo, un tempo residenza anche del viceré di Kalgan che governava in nome del vecchio imperatore, conservava ancora le sue caratteristiche spesse mura metalliche, sovraccariche di arcate come nel classico stile del tardo impero con l’aggiunta però di vistose spirali di alluminio che, in un certo senso, discordavano con il resto della facciata principale.

 

Arrivarono così davanti al portone principale dove una persona dall’aspetto formale li stava aspettando.

- Buongiorno signori. Tenente Trev Komar della sicurezza kalganiana. – disse, presentandosi con una nota di presunzione.

Derek si fece avanti per primo, anticipando tutti.

- Buongiorno. Consigliere Jorgaard di Terminus. – precisò subito il suo titolo per far capire all’ufficiale che non aveva a che fare con semplici studiosi. – Questi sono i miei colleghi Beryl Lafcadio e Loira Nellis. –

Il tenente, come previsto, ebbe un attimo di esitazione nell’apprendere chi aveva davanti tanto che sembrò perdere quell’aria di superiorità che aveva assunto all’inizio.

Un Consigliere della Fondazione, dopo il Sindaco stesso, era una delle persone più intoccabili della galassia. Era la mano e gli occhi del nuovo Impero Confederato e godeva di un’autonomia di spostamento e di accesso in qualsiasi luogo che neanche il Governatore di un pianeta poteva cercare di impedire. La sua immunità, inoltre, gli consentiva di dare conto delle sue azioni solo al Consiglio Direttivo di Terminus e a nessun altro.

In quest’occasione, però, Derek non era in missione come Consigliere del Consiglio Direttivo di Terminus, bensì come ricercatore per la Casa Editrice.

Ma ovviamente, questo il tenente non lo sapeva.

- Avete con voi la chiave che apre le porte del palazzo? – continuò Derek.

- Certo Consigliere. Dobbiamo però accedere da un’entrata laterale. Seguitemi, prego. –

Andarono sul lato sinistro del palazzo e scesero alcuni gradini. Giunti davanti ad una porticina il tenente tirò fuori un piccolo cilindro sagomato, lo attivò e lo infilò dentro la serratura. Per un decimo di secondo un bagliore verde illuminò  la porta per poi scomparire.

Il tenente si affrettò subito a spiegare.

- Tutte le possibili entrate del palazzo sono bloccate da campi di forza che impediscono a chiunque di entrare e sono, inoltre, collegate a sistemi che ci avvisano di ogni tentativo di violazione. Questi mezzi di protezione non servono ovviamente per i kalganiani, ai quali basta la superstizione a farli desistere, ma per i turisti troppo curiosi che giungono qui da tutto il settore. -

 

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