Il palazzo, un tempo residenza anche del
viceré di Kalgan che governava in nome del vecchio imperatore,
conservava ancora le sue caratteristiche spesse mura metalliche,
sovraccariche di arcate come nel classico stile del tardo impero con
l’aggiunta però di vistose spirali di alluminio che, in un certo senso,
discordavano con il resto della facciata principale.
Arrivarono così davanti al portone
principale dove una persona dall’aspetto formale li stava aspettando.
- Buongiorno signori. Tenente Trev Komar
della sicurezza kalganiana. – disse, presentandosi con una nota di
presunzione.
Derek si fece avanti per primo, anticipando
tutti.
- Buongiorno. Consigliere Jorgaard di
Terminus. – precisò subito il suo titolo per far capire all’ufficiale
che non aveva a che fare con semplici studiosi. – Questi sono i miei
colleghi Beryl Lafcadio e Loira Nellis. –
Il tenente, come previsto, ebbe un attimo
di esitazione nell’apprendere chi aveva davanti tanto che sembrò perdere
quell’aria di superiorità che aveva assunto all’inizio.
Un Consigliere della Fondazione, dopo il
Sindaco stesso, era una delle persone più intoccabili della galassia.
Era la mano e gli occhi del nuovo Impero Confederato e godeva di
un’autonomia di spostamento e di accesso in qualsiasi luogo che neanche
il Governatore di un pianeta poteva cercare di impedire. La sua
immunità, inoltre, gli consentiva di dare conto delle sue azioni solo al
Consiglio Direttivo di Terminus e a nessun altro.
In quest’occasione, però, Derek non era in
missione come Consigliere del Consiglio Direttivo di Terminus, bensì
come ricercatore per la Casa Editrice.
Ma ovviamente, questo il tenente non lo
sapeva.
- Avete con voi la chiave che apre le porte
del palazzo? – continuò Derek.
- Certo Consigliere. Dobbiamo però accedere
da un’entrata laterale. Seguitemi, prego. –
Andarono sul lato sinistro del palazzo e
scesero alcuni gradini. Giunti davanti ad una porticina il tenente tirò
fuori un piccolo cilindro sagomato, lo attivò e lo infilò dentro la
serratura. Per un decimo di secondo un bagliore verde illuminò la porta
per poi scomparire.
Il tenente si affrettò subito a spiegare.
- Tutte le possibili
entrate del palazzo sono bloccate da campi di forza che impediscono a
chiunque di entrare e sono, inoltre, collegate a sistemi che ci avvisano
di ogni tentativo di violazione. Questi mezzi di protezione non servono
ovviamente per i kalganiani, ai quali basta la superstizione a farli
desistere, ma per i turisti troppo curiosi che giungono qui da tutto il
settore. -
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