FONDAZIONE ANNO MILLE 
di R. Simone

 

- Ah, tutte chiacchiere inventate da quel ficcanaso di Klen. Vuoi sapere la verità? Ha messo in giro quella voce su di me, solo perché avevano dato buca a lui e per non fare la figura di quello che non ci sa fare va dicendo che hanno dato buca anche a me. –

Sorrise Derek, girandosi verso il finestrino. Conosceva Beryl da troppo tempo ormai......…per potergli credere.

 

Nel frattempo, ai loro lati scorreva la città.

Prima dell’avvento del Mulo era considerata la capitale del divertimento, dove poter trovare ogni tipo di svago o distrazione. La sua neutralità politica durante le guerre tra i regni confinanti, subito dopo la caduta dell’impero, ne fece un paradiso dove i Signori della Guerra portavano le loro donne ingioiellate in vacanza o dove i mercanti della Fondazione conducevano i loro più lucrosi affari. Nonostante ora non lo fosse più, la città comunque conservava ancora i ricordi del suo antico passato. Il Teatro dell’Opera, ad esempio, il più grande e rinomato di tutta la galassia oppure i lunghi viali fioriti famosi per le varietà di bulbi provenienti da tutti gli angoli dell’impero, una esplosione di colori e profumi che non aveva eguali.

Il Consiglio Direttivo di Terminus, comunque, da qualche tempo aveva approvato un piano per la riqualificazione di Kalgan che prevedeva dei finanziamenti atti a dare un nuovo incentivo all’industria del turismo affinché il pianeta potesse uscire dal sottobosco in cui era rimasto relegato negli ultimi secoli.

 

Giunsero davanti all’entrata dell’università quando una voce alle spalle attirò la loro l’attenzione.

Una donna dai lunghi capelli fulvi, con occhi chiari e di bell’aspetto si avvicinò con passo veloce.

- Buongiorno signori. Immagino siate gli inviati della Casa Editrice. –

- Si, siamo noi. Ma come fa a conoscerci? – domandò Derek.

- I vostri vestiti. – li indicò con un ampio gesto della mano. - Linee sobrie, colori neutri e nessun accessorio inutile. Siete lo stereotipo della moda di Terminus. –

- Accidenti che occhio. – disse Beryl stupefatto.

Un sorriso di compiacimento comparve sul volto di quella donna sulla trentina che prontamente aggiunse:

- Scusatemi, non mi sono presentata. Sono Loira Nellis e voi credo dovreste essere gli incaricati che aspettavo. –

Dopo un attimo di smarrimento in quanto, a detta di Beryl, si aspettavano una persona ben diversa da quella che avevano davanti, Derek si presentò.

 

           

16 di 70