- Ah, tutte chiacchiere inventate da quel
ficcanaso di Klen. Vuoi sapere la verità? Ha messo in giro quella voce
su di me, solo perché avevano dato buca a lui e per non fare la figura
di quello che non ci sa fare va dicendo che hanno dato buca anche a me.
–
Sorrise Derek, girandosi verso il
finestrino. Conosceva Beryl da troppo tempo ormai......…per potergli
credere.
Nel frattempo, ai loro lati scorreva la
città.
Prima dell’avvento del Mulo era considerata
la capitale del divertimento, dove poter trovare ogni tipo di svago o
distrazione. La sua neutralità politica durante le guerre tra i regni
confinanti, subito dopo la caduta dell’impero, ne fece un paradiso dove
i Signori della Guerra portavano le loro donne ingioiellate in vacanza o
dove i mercanti della Fondazione conducevano i loro più lucrosi affari.
Nonostante ora non lo fosse più, la città comunque conservava ancora i
ricordi del suo antico passato. Il Teatro dell’Opera, ad esempio, il più
grande e rinomato di tutta la galassia oppure i lunghi viali fioriti
famosi per le varietà di bulbi provenienti da tutti gli angoli
dell’impero, una esplosione di colori e profumi che non aveva eguali.
Il Consiglio Direttivo di Terminus,
comunque, da qualche tempo aveva approvato un piano per la
riqualificazione di Kalgan che prevedeva dei finanziamenti atti a dare
un nuovo incentivo all’industria del turismo affinché il pianeta potesse
uscire dal sottobosco in cui era rimasto relegato negli ultimi secoli.
Giunsero davanti all’entrata
dell’università quando una voce alle spalle attirò la loro l’attenzione.
Una donna dai lunghi capelli fulvi, con
occhi chiari e di bell’aspetto si avvicinò con passo veloce.
- Buongiorno signori. Immagino siate gli
inviati della Casa Editrice. –
- Si, siamo noi. Ma come fa a conoscerci? –
domandò Derek.
- I vostri vestiti. – li indicò con un
ampio gesto della mano. - Linee sobrie, colori neutri e nessun
accessorio inutile. Siete lo stereotipo della moda di Terminus. –
- Accidenti che occhio. – disse Beryl
stupefatto.
Un sorriso di compiacimento comparve sul
volto di quella donna sulla trentina che prontamente aggiunse:
- Scusatemi, non mi sono presentata. Sono
Loira Nellis e voi credo dovreste essere gli incaricati che aspettavo. –
Dopo un attimo di smarrimento in quanto, a
detta di Beryl, si aspettavano una persona ben diversa da quella che
avevano davanti, Derek si presentò.
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