FONDAZIONE ANNO MILLE 
di R. Simone

           

Erano trascorsi circa tre secoli da quando le prime astronavi gravitazionali erano state prodotte in serie e la loro uscita aveva rivoluzionato completamente i modi ed i tempi dei viaggi spaziali[6].

Prive degli ormai antiquati e voluminosi motori iperatomici utilizzati per ventimila anni, il loro innovativo sistema di propulsione traeva energia da ciò che permea l’universo stesso: la gravità. Ma questi modelli erano anche capaci di generare antigravità e questo permetteva di svolgere qualsiasi tipo di viaggio nella più assoluta assenza di vibrazioni e senza la minima percezione di movimento.

Le vera peculiarità di questi modelli, però, era il computer. Oltre ad avere delle prestazioni estremamente superiori ai precedenti modelli, esso disponeva di un’interfaccia neurale che si collegava mentalmente con il pilota in modo tale da poter consentire qualsiasi tipo di manovra o altro, senza che quest’ultimo muovesse un solo dito. Bastava solo che lo pensasse.

La velocità e precisione di calcolo, infine, dava facoltà di programmare una sequenza continua di passaggi nell’iperspazio senza il bisogno di ricontrollare le coordinate di uscita e di entrata dopo ogni balzo.

Questo tipo di modelli fece sì di abbreviare i tempi di viaggio e, soprattutto, di elevare il potenziale tecnologico della Fondazione rispetto agli altri pianeti.

La Star’s End, inoltre, era una nave di ultima generazione, non molto grande ma con tutti i comfort necessari per viaggiare comodi.

 

Derek entrò nella stanza di Beryl e si sedette comodamente sulla poltroncina.

- Ho programmato un solo balzo per giungere nello spazio kalganiano ed un microbalzo per portarci a circa tre milioni di chilometri da Kalgan. –

- Tra quanto il balzo? – chiese Beryl disinteressato, mentre fissava lo schermo del suo computer.

- Un paio di minuti. –

Beryl spense il suo computer e si accomodò svogliatamente sull’altra poltroncina.

- Cosa speri che possiamo trovare nel palazzo del Mulo? –

- Ah, saperlo. – esclamò Derek – Chissà, magari informazioni su come siano andate veramente le cose al tempo della sua reggenza. Ad esempio, cosa gli impedì di conquistare tutta la galassia. Se si scontrò con la Seconda Fondazione, se ci sono altri come lui e tanto altro. Non so cosa aspettarmi. Magari faremo un buco nell’acqua e ce ne torneremo su Terminus a mani vuote, per il dispiacere di Thorndal. –


 

[6] Il primo modello di astronave gravitazionale fu testato da Golan Trevize durante il suo esilio, nel 498 EF.

 

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