FONDAZIONE ANNO MILLE
di R. Simone

 

III

 

Kalgan :…lussureggiante mondo semi tropicale nel settore Santanni, a 160 anni luce da Terminus. Famoso soprattutto come capitale del divertimento fu uno dei pochi mondi a risentire solo in minima parte della caduta del vecchio impero. Nel 294 EF fu il primo mondo a cadere nelle mani del Mulo, che ne fece anche la sua residenza nominandosi Primo Cittadino e rendendolo, in seguito, anche la capitale dell’Unione dei Mondi. Poi, con la morte del Mulo, improvvisa come fu la sua ascesa seguì la decadenza, i mondi ad esso annessi si distaccarono…

                                                                                            

ENCICLOPEDIA GALATTICA

 

 

Tre ore e quindici minuti più tardi l’astronave Star’s End si trovava fuori dall’atmosfera di Terminus. Con il permesso speciale della Casa Editrice ma sopratutto grazie ai privilegi di essere membro del Consiglio Direttivo, Derek, insieme a Beryl, evitò tutte le procedure burocratiche a cui bisogna sottostare ogni volta che si parte o si arriva da Terminus. La partenza, quindi, fu abbastanza rapida, ed in poco più di dodici ore la Star’s End raggiunse la distanza minima di sicurezza per poter compiere il suo primo balzo nell’iperspazio.

Il balzo era un’operazione che richiedeva sempre un minimo di attenzione. Nonostante i computer quantistici di ultima generazione si occupassero interamente e senza errori dei calcoli necessari nell’impostare le coordinate del punto di arrivo c’erano sempre certi fattori di cui tenere conto. Uno di questi era appunto la distanza minima di sicurezza.

Tra i parametri fondamentali che il computer di ogni astronave utilizza per il calcolo delle coordinate c’è la distanza angolare rispetto al piano equatoriale galattico, la distanza angolare tra l’equatore galattico ed il parallelo galattico del punto di arrivo ed il valore della densità di massa esistente tra il punto di partenza ed il punto di arrivo per conoscere l’entità della locale curvatura dello spazio. Per una assoluta precisione, però, il balzo deve essere effettuato ad una certa distanza da pianeti o stelle in modo tale da ridurre al minimo le perturbazioni gravitazionali che falserebbero l’angolo di entrata nell’iperspazio.

Se non si tenesse conto di questa distanza si rischierebbe di finire fuori rotta di qualche anno luce se non, addirittura, rientrare nello spazio reale nel bel mezzo di una stella.

 

Derek , seduto nella cabina di pilotaggio, posò le mani sulla consolle che aveva davanti. Al contatto la consolle si inclinò lentamente verso di lui e si illuminò di una luce velatamente azzurra. Il computer, così facendo, si collegò direttamente con la mente del pilota al quale bastò soltanto comunicare il luogo di destinazione per iniziare il calcolo della sequenza dei balzi necessari.

 

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