Da circa dieci anni ricopriva il ruolo di archeologo tra le rovine di ciò che rimaneva dell’antica capitale del primo Impero Galattico ma, nonostante i suoi trent’anni, era già riuscito a conquistarsi, in breve tempo, una certa stima nell’ambiente scientifico  del settore imperiale. I suoi trattati venivano spesso presi come fonte attendibile da parte dei suoi colleghi archeologi e la sua collezione di reperti antichi trantoriani era tra le più richieste dai musei. Prima di tutto veniva, ovviamente il ruolo che rivestiva all’interno della Seconda Fondazione come psicostorico e come Oratore ma svolgere i compiti dell’archeologo era per Judh molto più di un lavoro secondario, era una passione che gli permetteva di scoprire il passato, in contrapposizione alla psicostoria che, ironicamente, gli permetteva invece di scoprire il futuro.

Si passò una mano trai capelli neri e un po’ arruffati, incrociò lo sguardo degli oratori che adesso gli prestavano attenzione ed esordì anch’egli telepaticamente:

- Circa due settimane fa mi trovavo impegnato in alcuni scavi in quello che, nell’epoca imperiale, era conosciuto come il settore trantoriano di “Micogeno”’. Questo settore era, in passato, famoso per le sue micro-colture alimentari ed in particolar modo, per la produzione di spezie e di concentrati d’essenza che riscuotevano notevole fama anche alla tavola dell’imperatore. Altra peculiarità di questo settore, inoltre, erano gli usi ed i costumi dei suoi abitanti che, oltre a vestire in maniera alquanto pudica e ligia ai dettami della loro religione, si professavano anche discendenti di profughi provenienti da un cosiddetto “ Mondo dell’alba”, un pianeta la cui origine si perde nella nebbia dei tempi e ritenuto leader di un’associazione planetaria composta da poche decine di mondi, ancor prima che il primo impero galattico nascesse.

- Parliamo quindi di dodici o tredicimila anni addietro ? – intervenne l’oratore Alfor Benning.

- Parliamo di almeno ventimila anni, Oratore Benning. – precisò Judh – e di questo spero ne converrete con me dopo che vi avrò reso partecipi della mia scoperta. – fece un attimo di pausa e poi riprese. – Come dicevo…dopo giorni di scavi abbiamo, io e i miei colleghi, rinvenuto l’ambiente micogeniano conosciuto come “Sacratorium”, questo è il nome che ho potuto tirar fuori dalla banca dati della Biblioteca, ovvero il luogo sacro dove i micogenieni professavano il loro culto religioso e dove si diceva custodissero, sempre secondo la banca dati della Biblioteca, le reliquie di ciò che era stato il loro passato quando, in pratica, i loro avi vivevano sul Mondo dell’Alba. – Judh si allietò dal livello di attenzione che i membri della Tavola gli stavano prestando. – Dopo essere entrati nel Sacratorium abbiamo successivamente avuto accesso ad un’ala seminterrata, presumibilmente segreta, svelataci da una parete mobile in parte crollata al cui interno abbiamo potuto rinvenire un ambiente austero, adibito alla preghiera, con un altare, una nicchia per le offerte votive, una libreria contenente la polvere di quelli che probabilmente erano stati dei testi sacri e qualcos’altro di veramente straordinario che, di regola, non avrebbe dovuto avere niente a che fare con questioni religiose.

- Cosa avete trovato? – comunicò impaziente uno degli Oratori.

Judh ebbe un piccolo accenno di sorriso. – Abbiamo trovato un robot.

 

 

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