La
Fondazione, non gradendo la presenza di basi militari sayshelliane lungo
la linea di confine aveva replicato con un massiccio dispiegamento di
astronavi da guerra nella stessa zona motivandole come esercitazioni
militari a tempo indefinito. Dopo qualche mese di botta e risposta tra i
vari governi la questione si risolse con la creazione di un corridoio
neutro lungo la linea di confine entro il quale, per alcun motivo,
nessuna astronave armata avrebbe dovuto transitare. La crisi, prevista
dalle equazioni psicostoriche si risolse quindi come previsto ma a
complicare le cose ci aveva pensato un anno più tardi un gruppo di
disertori sayshelliani che, con un vascello da guerra rubato
all’Unione, entrarono nel corridoio neutrale chiedendo asilo politico
alla Fondazione che accorse spingendosi dentro quella zona proibita per
trarli in salvo. Con l’accusa alla Fondazione di spionaggio da parte
dell’Unione Sayshell, Stor Gendibal e tutti i membri della Seconda
Fondazione si trovarono così, a dover fronteggiare una crisi non
calcolata dalla psicostoria, in quanto creata da un manipolo di persone
impossibile da prevedere nelle variabili di quella complessa scienza
statistica.
Trascorsero
parecchi mesi, tra calcoli di equazioni acaotiche
e loro possibili implicazioni per riuscire a fronteggiare questo
nuovo ostacolo, con gli agenti della Seconda Fondazione che, nel
frattempo, lavorarono in gran segreto su Terminus e Sayshell per evitare
lo scoppio di un conflitto armato che avrebbe potuto avere esiti
catastrofici sul Piano Seldon. Ed in quella situazione d’emergenza
venne fuori l’abilità di Gendibal che propose e creò una nuova
sezione nel Primo Radiante che avrebbe riportato il Piano Seldon lungo
il suo percorso originale.
I
venti di guerra cessarono, così, dopo esattamente otto mesi dalla
violazione del corridoio neutrale con la Fondazione che riconsegnò
all’Unione Sayshell i disertori e la nave, ottenendo però in cambio
la dislocazione della basi militari sayshelliane poste al di là di
quella zona cuscinetto.
Attese
che l’ultimo oratore giunto prendesse posto, quindi si alzò ed, in
qualità della sua carica, prese per primo la parola.
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Gentili colleghi. – esordì senza aprir bocca, ma comunicando con i
presenti telepaticamente. – Vi ho qui convocati per portarvi a
conoscenza dell’esito di alcune recenti scoperte, effettuate durante
una sessione di scavi tra le rovine dei vecchi settori trantoriani
dell’epoca imperiale, che potrebbero indirizzarci verso una migliore
comprensione del nostro lontano passato. Tra queste rovine sembra sia
venuto alla luce un manufatto, sopravvissuto al Grande Saccheggio, che
definire incredibile è per me limitativo. Ma, ovviamente, per una
spiegazione più dettagliata dei fatti lascio la parola all’autore
degli scavi, nonché nostro giovane collega: l’oratore Judh Jasmov.
– Judh acconsentì con un cenno del capo all’invito del Primo
Oratore e si alzò per la sua oratoria.
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