FUTURO  REMOTO

 

I

 Seconda Fondazione: Gruppo anonimo di studiosi in psicostoria, dai notevoli poteri mentalici, creato dal matematico Hari Seldon, insieme alla Fondazione di Terminus, avente il compito di supervisionare il corretto svolgimento del Piano Seldon per la creazione di un secondo impero galattico. Scoperti su Terminus nel 378 EF furono esiliati…

                                                                                                                                                                        ENCICLOPEDIA GALATTICA

    

 Erano le 6.45 della mattina quando Judh uscì di casa per recarsi al suo appuntamento, una tipica mattina di primo autunno dove le strade di Hame City, capitale del pianeta Hame e meglio conosciuto in passato con il nome di Trantor, erano ancora pervase dalla brina della notte appena passata e dal pallore di un timido sole ancora nascosto da una leggera foschia.

 Come ogni mattina Judh preferiva percorrere quel chilometro che lo separava dal luogo prefissato camminando con passo moderato, gustandosi tutte le abitudinarie e meticolose gesta di una città nella fase del suo risveglio.

I pochi veicoli a sospensione che già circolavano erano il segnale di un inizio di attività che di lì a poco sarebbe diventata frenetica e mentre i commercianti disattivavano gli invisibili campi di forza all’entrata dei loro negozi alcuni salutisti praticavano imperterriti vari tipi di sport a gravità zero negli impianti del parco e l’ologramma pressoché reale di una donna che invitava i passanti ad entrare nel locale attiguo per fare colazione faceva da contraltare ad un modestissimo locale che vendeva prodotti tipici della terra hamiana a struttura genetica invariata e privi di trattamenti nanotecnologici.

 La città, con i suoi circa ventimila residenti, nonostante fosse la capitale provvisoriamente riconosciuta del pianeta, era pur sempre un centro agricolo da circa cinque secoli e solo negli ultimi anni sembrava aver subito un ritorno perentorio della tecnologia quasi nel tentativo di rimettere al passo dei tempi l’ex capitale dell’impero con il resto della galassia.

Giunse davanti al maestoso prospetto della Biblioteca Imperiale, il centro del sapere umano insieme all’Enciclopedia Galattica di Terminus, salì la lunga scalinata in marmo verde mentre i raggi solari iniziavano a fare capolino in maniera più insistente alle sue spalle e dopo aver salutato alcuni studenti dell’adiacente università in attesa dell’apertura al pubblico si avviò verso i piani interrati di quell’immensa costruzione.

 

La tavola degli oratori era riunita.

 Per Stor Gendibal, ventiseiesimo Primo Oratore della Seconda Fondazione, quella riunione sarebbe stata presumibilmente una delle meno impegnative  degli ultimi mesi in quanto, almeno per questa volta, ciò di cui si doveva dibattere non riguardava nessuna crisi politica o economica associata a questioni psicostoriche. Nei venti anni trascorsi dalla sua nomina a Primo Oratore Gendibal aveva dovuto affrontare, mesi addietro, due Crisi Seldon in un periodo ravvicinato, dovute a problemi di confini tra la Fondazione e l’Unione Sayshell nonostante patti commerciali sottoscritti in passato avessero mantenuto solidi i rapporti di buon vicinato.

 

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