Terminato il suo monologo, ringraziò i convenuti con un cenno del capo e si sedette in attesa dell’inizio del dibattito. Era la prima volta, da quando era entrato a far parte della Tavola tre anni addietro, che chiedeva agli oratori di deliberare in merito ad una sua richiesta ed, essendo il più giovane in quella riunione, era ansioso di vedere quale grado di considerazione e fiducia riponessero in lui i membri più anziani.

- Credo di essere d’accordo su tutto ciò che si è detto finora. – esordì l’oratore Bharavel. – La Terra ha un grande valore culturale, archeologico ma anche psicostorico. Poco fa l’oratore Jasmov sosteneva che le leggende nascono da un fondo di verità, ebbene alcune leggende sostengono anche che la Terra si sia appositamente nascosta al resto della galassia per non si sa bene quali motivi…

- C’è chi sostiene… - intervenne l’oratore Kostadin. - …che si nasconda addirittura nell’iperspazio.

- Confermo anche questa leggenda. – proseguì Bharavel. – Quindi ritengo sia doveroso andare ad appurare la veridicità o meno di queste leggende alfine di scoprire se dietro tutta questa facciata possa nascondersi qualche potenziale minaccia al Piano Seldon.

Seguì l’intervento dell’oratore Svarthaald

- L’avvento improvviso del Mulo, in passato, ci è stato di grande insegnamento. Concordo quindi che è opportuno andare alla fonte alla ricerca di una eventuale minaccia prima che ci esploda tra le mani anziché cercare di correre ai ripari quando può essere troppo tardi.

E così tutti i restanti oratori accettarono la richiesta di Judh, giustificandola più come un’azione preventiva contro un possibile pericolo che per una pura missione archeologica.

Judh non si aspettava certo una autorizzazione a procedere con quelle motivazioni, lui non vedeva affatto la Terra come un pericolo ma bensì come un’immensa fonte di informazioni sul passato pre-imperiale, ma l’importante dopotutto era l’aver ottenuto il benestare dalla Tavola, il resto poco gli importava.

 

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