Un ghigno comparve sulla
bocca di Beryl. – Altrimenti questo…. – ed attivò il secondo dispositivo
posto alla sinistra della sua cintura.
Derek era ancora collegato
all’interfaccia neurale del computer di bordo con il display olografico
sospeso davanti ai suoi occhi intento a verificare la registrazione che
Ramos aveva cancellato. Si era appena reso conto che gli erano state
cancellate anche le coordinate galattiche di Gaia quando udì quell’urlo.
Girò di scatto la testa in
direzione dell’urlo, si scollegò bruscamente dal computer e corse al
centro della nave impugnando lo storditore.
Lo scena a cui si trovò
davanti lo lasciò per un paio di secondi immobile.
Loira giaceva in ginocchio
da un lato della stanza centrale della nave con un’aria a dir poco
sconvolta ed i capelli che gli coprivano parzialmente il viso mentre,
esattamente dalla parte opposta, Beryl si trovava anch’egli steso per
terra, impossibilitato a compiere qualsiasi movimento come bloccato da
una mano invisibile.
- Che cosa è successo. –
chiese con voce allarmata, non sapendo chi soccorrere per primo.
- L…l…lui. – cercò di dire
Loira con voce roca.
- Beryl? –
- Fermala. – si sforzò
anche lui. – non riesco a muovermi. –
Valutò che Loira fosse
quella messa peggio e gli si avvicinò, ma lei prontamente gli fece cenno
di fermarsi.
- Mi potete dire,
dannazione, cosa succede qui dentro? -
Loira cercò di mettersi in
piedi appoggiandosi alla parete. – Beryl….. ha uno…staticizzatore
mentale…non…non puoi capire il dolore…-
Derek si rivolse a Beryl,
immobile contro la parete. – Hai uno staticizzatore? Non si usano da
centinaia d’anni, così come lo scudo mentalico; come li hai avuti? –
- E’…..è un agente….-
iniziò a dire Loira ormai messasi in piedi.
- Cosa? – disse Derek
attonito.
- Si….solo i servizi
segreti di Terminus…hanno ancora quei dispositivi. – confermò Loira.
La mimica facciale di Beryl
rivelava che stava compiendo uno sforzo disperato per muoversi.
- Stordiscila Derek. E’ lei
che mi blocca i movimenti. -
- Per impedirti…. – si
accasciò di nuovo. -…di usare di nuovo quell’arma contro di me. –
- E’ vero che sei un agente
dei servizi segreti? – chiese Derek.
- Si, è vero. Oltre ad
essere un enciclopedista, lavoro anche per il governo. Come fai tu, del
resto. –
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