Esse imponevano ad ogni
robot un rigido codice di comportamento oltre il quale non potevano
spingersi. Un robot non può recare danno ad un essere umano né, tanto
meno, attraverso la sua inazione permettere che un essere umano riceva
danno era la prima legge, detta anche la legge del “dovere”. Un
robot deve sempre eseguire gli ordini di un essere umano a meno che tali
ordini non vengano in contrasto con la prima legge era invece la
seconda legge detta anche dell’ “obbedienza” ed infine la terza legge,
quella della “autoconservazione” diceva che un robot deve proteggere
la sua incolumità a meno che questo non vada in contrasto con la prima e
la seconda legge. –
- Solo tre leggi? – chiese
Loira.
- Si, ma molto precise se
notate. Gaia in definitiva si attiene, per linee generali, a questo
modello di comportamento e per fare questo si è sempre tenuta nascosta
al resto dell’umanità, anche quando uno dei nostri abbracciò la brama
della conquista della galassia. –
- Vi riferite al Mulo. –
disse Derek – o Magni, come si faceva chiamare su Gaia. –
- Precisamente. Fu un
evento che ci fece molto soffrire quello, ma non potemmo intervenire per
timore di essere scoperti. Facemmo così in modo che la Fondazione
segreta… - e si rivolse verso Loira. -… vi ponesse rimedio senza farci
uscire allo scoperto. –
Derek alzò una mano per
interrompere il monologo di Ramos. – Mi spieghi una cosa Ramos. Nel suo
video-confessione il Mulo sosteneva che Gaia non voleva restare per
sempre nell’anonimato ma che aveva dei progetti a lungo termine per la
galassia. Di cosa parlava ? –
- Qui, amici miei,
arriviamo al punto cruciale della questione. Dopo la caduta del primo
impero galattico Gaia iniziò ad interrogarsi sulla possibilità di fare
qualcosa per venire in aiuto ad una galassia sull’orlo di un caos
irreversibile. Ovviamente eravamo a conoscenza del piano ideato dal
vostro matematico Hariseldon, ma quella che noi ritenevamo fosse la
miglior soluzione era di rendere la galassia un'unica coscienza
collettiva così come lo era Gaia, dove ognuno avrebbe vissuto in pace,
condividendo il proprio stato di benessere con qualsiasi altro essere
vivente. –
Derek si agitò sulla sua
poltroncina. – In pratica, allora, volevate che tutti gli abitanti della
galassia divenissero come voi. –
- Si. -
Beryl puntò un dito verso
Ramos. – Quindi ammettete l’intenzione di imporre il vostro volere al
resto della galassia. Ramos, questo su Terminus si chiama “espansionismo
coercitivo”. –
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