FONDAZIONE ANNO MILLE 
di R. Simone

 

Lasciarono Trantor dopo poche ore.

Salutarono il direttore della Biblioteca, lo ringraziarono per la sua disponibilità e si augurarono a vicenda di ritrovarsi ad uno dei prossimi convegni di storia o di  archeologia del primo impero, dopodiché ritornarono sulla Star’s End ed iniziarono i preparativi per la partenza. Derek cercò di convincere Loira a ritornare su Kalgan e di non intraprendere quel viaggio con loro che si prospettava dagli esiti molto incerti e con qualche percentuale di pericolo. Loira al contrario, da donna determinata quale Derek scoprì essere, si rifiutò di interrompere in questo modo quella che lei riteneva una ricerca che forse mai più gli sarebbe capitata nella vita e minacciò, in tono scherzoso, di legarsi in cabina di pilotaggio finché l’astronave non fosse decollata in direzione Gaia con lei dentro; lui le rispose che avrebbe potuto stordirla e lasciarla su Trantor e lei gli controbatté intimandogli di provarci. Il tutto si concluse quando Beryl, con aria divertita, accusò entrambi di mettere in scena delle amorevoli schermaglie e null’altro.

Nota ormai la posizione di Gaia, Derek inserì la rotta che con una sequenza calcolata di diciotto balzi li avrebbe condotti nel sistema di Gaia, a circa trentottomila anni luce da dove ora si trovavano.

 

 

III Interludio

 

- Hanno deciso di partire quindi? – chiese Livanne al suo maestro.

- Si e spero che possano fare ritorno quanto prima portandoci buone notizie. –

- Non sarebbe stato meglio se questa missione l’avessimo portata noi a compimento? Loro, del resto, non hanno nessuna difesa contro un pianeta di mentalisti. –

- Credi forse che cento o mille di noi avrebbero sorte migliore? -

- Ma… -

- Devi capire Livanne che il nostro compito è quello di salvaguardare il destino del neonato Impero Confederato, i restanti problemi della galassia non devono, per forza di cose, riguardarci. Se gli abitanti di Gaia dovessero rivelarsi in futuro un problema per il nuovo impero allora sarà nostro compito agire, ma finché questa possibile minaccia rimane solo una remota eventualità noi dobbiamo mantenere l’assoluto anonimato davanti al resto della galassia. Così come presumibilmente Gaia ha fatto un tutti questi secoli. –

Livanne dopo questa ennesima spiegazione assunse un’aria mortificata. – Perdoni la mia ingenuità. Le sue spiegazioni sono sempre così estremamente semplici che mi avvilisco ogniqualvolta mi rendo conto di non riuscirci ad arrivare da solo, senza che lei mi chiarisca le cose. –

 

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