FONDAZIONE ANNO MILLE 
di R. Simone

 

- Trovarono circa cinquanta membri della Seconda Fondazione e solo su Terminus. Ma su gli altri pianeti ? Cinquanta persone soltanto non potevano tenere in vita un piano di quelle proporzioni. Ne servivano sicuramente molte, molte di più. -

Il disagio di Beryl divenne ormai evidente – Ah, ma perché sto ad ascoltarti ogni volta preoccupandomi di darti delle risposte. Le tue idee sono inflessibili, come le mie del resto. Vieni, oggi dobbiamo festeggiare il Giorno del Millennio. Ti offro qualcosa da bere, alla salute del nuovo Impero Confederato. –

 

Terminus City era una città in piena espansione, del resto lo era da circa mille anni. Nell’attuale periodo, però, stava subendo una crescita esponenziale, forse smisurata. Era diventata il centro politico ed economico del nuovo Impero Confederato, qui si decidevano le sorti di circa diciotto milioni di mondi ma, a differenza del vecchio impero, il potere non era accentrato in un unico luogo. I mondi che facevano parte della Confederazione mantenevano un’ampia autonomia decisionale nella gestione della loro politica interna, e questo alleggeriva notevolmente i compiti amministrativi della oramai ex Fondazione. Nella sala del Consiglio Galattico sedevano solo i rappresentanti dei ventiquattro settori in cui era stata suddivisa la galassia. Ognuno di essi era rappresentato da tre mandatari a differenza dei settori maggiormente popolati, come Santanni, Whassal, Ifni, Langano ed il settore Imperiale, che ne avevano cinque.

 

In questo contesto Terminus City era passata dai centomila abitanti, all’epoca della sua fondazione, ai circa dodici milioni dell’ultimo censimento. Un numero in ogni caso basso per la capitale di un impero galattico, ma il motivo andava anche ricercato nella composizione del pianeta. Terminus, infatti, era un mondo composto da circa diecimila isole abitate più o meno grandi e nessun continente. Questo impediva l’espansione eccessiva di qualsiasi città sulla terraferma e nessuno, peraltro, pensava di ridurre il pianeta ad un’unica, immensa città capitale come fu per Trantor. La città ad ogni modo continuava la sua crescita, nuovi quartieri sorgevano incessantemente, migliaia d’immigrati giungevano da qualsiasi settore della galassia ed il numero di stazioni di sbarco in orbita intorno al pianeta era pressoché triplicato. In una notte serena e lontani dalla città era possibile osservarle anche ad occhio nudo.

 

C’era un ritornello che spesso i bambini recitavano nelle scuole e che faceva così:

 

Si può alzare lo sguardo verso il cielo e, anche in pieno giorno, risplendono le stelle e girano su se stessi infiniti pianeti dai nomi e dai profumi esotici. Basta un attimo, un tuffo nelle spire di questa e altre galassie ed al ritorno non saremo più gli stessi. Il nostro cuore ne sarà incantato, la nostra mente affascinata. Meravigliosa gemma verde e azzurra Terminus, all’estrema periferia della galassia.”

 

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