Note
dell'Autore
Con questo racconto ho
voluto dare, nel mio piccolo, delle personali risposte ad alcuni
interrogativi che Asimov, con la sua scomparsa, aveva lasciato in
sospeso.
Personalmente non ho mai
accettato con molto entusiasmo la scelta fatta da Golan Trevize in
favore di Galaxia (vedi “L’orlo della Fondazione” e “Fondazione e
Terra”) perché immaginare un futuro in cui sei parte di un complesso
organismo senziente, in cui condividi le tue emozioni ed i tuoi pensieri
con chiunque, ritenevo che andasse ad annullare l’individualità ed il
modo di essere che rende ogni persona unica. La domanda che mi ponevo
era: desidero una galassia che pensi con le leggi della robotica o una
galassia che pensi come gli esseri umani anche se con i suoi pregi e
difetti ?
Per chi conosce la serie di
Star Trek mi sembrava che l’idea di Galaxia si avvicinasse più alla
versione buonistica della collettività dei Borg che ad altro.
Per questo motivo ho deciso
di dare alla galassia un finale alternativo a quello immaginato dal
nostro compianto maestro di fantascienza, ristabilendo il Piano Seldon,
eliminando il ruolo di Gaia e, soprattutto, rileggendomi la mia
Enciclopedia Galattica per mantenere la perfetta coerenza con le date e
gli eventi descritti nei suoi racconti.
Spero che, da qualsiasi
universo ora ci osservi, Isaac Asimov non si sia eccessivamente
indignato della mia presunzione.
Alla proxima. |