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"I Robot", con Will Smith, un commento asimoviano...

(Liberamente ispirato alla recensione in inglese di Ed Seiler su http://www.asimovonline.com)

Il 16 luglio 2004 è uscito nelle sale Americane (in Italia esce il 29 ottobre) il film della Twentieth Century Fox "I robot" , il sito ufficiale del film è http://www.irobotmovie.com/.

Il film viene proposto come "ispirato al libro omonimo di Isaac Asimov" nel senso che incorpora alcuni degli elementi contenuti nella raccolta di racconti brevi pubblicata come "I, Robot" nel 1950. Il titolo originale suggerito dallo sceneggiatore Jeff Vintar era "Hardwired", ma è stato cambiato in "I Robot" con l’approvazione della famiglia Asimov dopo che nella sceneggiatura sono stati inseriti più riferimenti alle storie originali. Il prodotto finale contiene alcune delle idee originali di Asimov, ma rimane comunque una storia scritta dagli sceneggiatori Jeff Vintar e Akiva Goldsman.

Se è la prima volta che sentite parlare di Isaac Asimov e vorreste saperne di più forse questo sito può aiutarvi.

Quelli che seguono sono gli elementi in comune tra il film e il libro.

I, Robot

I, Robot è il titolo di una raccolta di nove racconti brevi, in cui un reporter intervista Susan Calvin , la robopsicologa sulla sua vita spesa lavorando con i robot. Stranamente il titolo non fu proposto da Asimov, ma dal suo editore che lo copiò da un racconto breve del 1939 di Eando Binder.

Le tre leggi della Robotica

Il film cita le famose tre leggi della robotica di Isaac Asimov.

Le tre leggi furono formulate da Asimov con l’aiuto del suo editore John F. Campbell, perché stanco di leggere storie in cui i robot, come la creatura di Frankestein, si ribellavano al proprio creatore diventando mostri terrificanti.

I cervelli positronici dei robot Asimoviani, essendo costruiti e "cablati" intorno all’assunto delle tre leggi, rendono i robot sicuri e impediscono che un robot possa funzionare senza di esse. Esistono comunque non poche ambiguità sull’interpretazione delle tre leggi che possono dar adito ad equivoci e situazioni interessanti, ma solo in un caso tra tutti racconti del libro (in "Little Lost Robot") un robot arriva a mettere in pericolo un essere umano. Nel film invece come al solito i robot impazziscono" diventando mostri pericolosi nonostante (o a causa?) le tre leggi. Nella logica Asimoviana nessuna scappatoia permetterebbe un tale comportamento.

Le limitazioni comportamentali imposte ai robot dalle tre leggi di Asimov divennero una costante in molti racconti che seguirono anche di altri autori.

Esperti di robotica (termine coniato da Asimov) successivamente hanno accettato le tre leggi come un semplice esempio di buon senso anche se oggi si ritiene che esse non siano più adeguate e desiderabili per le future generazioni di robot.

U.S. Robotics

Il film è incentrato sui robot prodotti dalla United States Robotics, la famosa U.S. Robots and Mechanical Men Inc. della saga asimoviana. Nel film la U.S.R. è diretta da Lawrence Robertson, che nel libro è citato solo brevemente per essere stato il primo presidente della corporation; saranno molte generazioni di suoi eredi a portare avanti il suo lavoro.

Susan Calvin

Susan Calvin, la robopsicologa è il personaggio centrale di molti dei racconti robotici. La Calvin è una donna molto intelligente, energica e dotata di grande forza di volontà, ma poco femminile e per niente attraente. Nel film, Susan Calvin è interpretata dalla giovane e bella attrice Bridget Moynahan.

Alfred Lanning

Nei racconti del libro Lanning è un personaggio centrale essendo il direttore delle ricerche alla U.S. Robots. Nel film Lanning è il creatore del robot NS-5 e muore quasi all’inizio della storia.

La serie di robot "Nestor"

Nel Film la serie robotica NS-5 è indicata come evoluzione della NS-4. Nel Libro, e precisamente nel racconto "Little lost robot" si narra di un robot serie nestor, l’ NS-2 prodotto con una prima legge modificata che lo rende pericoloso per gli esseri umani a causa della possibile inazione in situazioni critiche.

Un poliziotto a disagio con i robot

Nel film, Will Smith è il detective Del Spooner, un poliziotto animato da profonda sfiducia e disprezzo verso i robot.

Un simile personaggio non esiste nella raccolta di racconti di "I, Robot", ma Asimov ha scritto una serie di romanzi "robotici", in cui il protagonista è un detective, Elijah Baley, pure lui molto scettico verso i robot. Nella società in cui vive Baley, nella terra delle megalopoli sovrappopolate ed in decadenza del quarantesimo secolo, i robot sono stati gradatamente espulsi dalla società e relegati a lavori pesanti in aree deserte. Nel romanzo "Gli Abissi d’Acciaio" Baley è comunque affiancato ad un sofisticato robot umanoide (costruito sui pianeti colonizzati dai terrestri secoli prima) per risolvere il caso dell’ omicidio di un eminente scienziato roboticista. Il partner di Baley, robot Daneel Olivaw, riuscirà a cambiare il suo l’atteggiamento verso i robot, e apparirà ancora frequentemente in altri libri.

Curiosità

In passato si era già tentato una trasposizione cinematografica di "Io, Robot" ma senza successo. I diritti vennero concessi a Holliwood nel 1969, ma non se ne seppe più niente fino al fino al 1977, quando la sceneggiatura del film fu affidata ad Harlan Ellison autore di fama e amico personale di Isaac Asimov. Ellison lavorò al soggetto per un anno, realizzando una sceneggiatura che lo stesso Asimov giudicò degna di un bellissimo film. A Holliwood comunque non la pensarono allo stesso modo ed il progetto fu accantonato.

Ellison comunque riuscì a rientrare in possesso della sua sceneggiatura che pubblicò nel 1987 con il titolo "I, Robot: La sceneggiatura illustrata".