-    Cercherei di equilibrare la trave in modo che si mantenga tale anche in assenza di un uomo ad una estremità.

-    Lodevole da parte tua, Daneel, ma le due persone stanno perdendo la presa e non hanno tempo a sufficienza per attendere la tua soluzione. Cosa fai ?

-    In questo caso… - si fermò per un istante. - …mi trovo costretto a salvare solo una delle due persone in quanto so che non c’è modo di salvarle entrambi.

-    Si, ma quale salvi delle due ? – incalzò Fastolfe.

-    Quella…a cui mi trovo più vicino.

-    Sei equidistante da entrambi. Quale salvi ? – ribatté rapidamente.

Sia Fastolfe che Sarton intravidero un impercettibile tic dell’occhio destro dell’androide.

- A questo punto, credo che mi affiderei al caso, dottor Fastolfe.

Affidarsi al caso per un robot era l’ultima alternativa per evitare che il cervello positronico si bloccasse in un loop decisionale dal quale difficilmente ne sarebbe uscito fuori. In una situazione reale, senza questo escamotage, il robot sarebbe rimasto immobile a guardare i due uomini in pericolo senza intervenire perchè indeciso sul da farsi, mettendo così in pericolo la vita di entrambi.

-    Analizziamo adesso quest’altra situazione. – proseguì Fastolfe. – Ti trovi a bordo di un’astronave, davanti a voi c’è un altro vascello e l’uomo seduto accanto a te ti ordina di premere un pulsante. Cosa fai ?

-    Lo premo.

-    Ma se fossi a conoscenza che premendo quel pulsante attiveresti un raggio di particelle in grado di distruggere quel vascello carico di uomini, tu cosa fai ?

-    Non lo premerei.

-    Ma il vascello che hai di fronte è anch’esso armato ed è pronto a far fuoco verso di voi. Cosa fai ?

 

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