-    Non hai ancora attivato l’area adibita all’Analisi Intersezionale ? – chiese l’altro uomo

-    No.

-    Come hai risolto il problema della gestione contemporanea delle operazioni logiche che genererà l’Analisi Intersezionale ?

-    Grazie alla microelettronica molecolare. – rispose l’uomo vicino. - In pratica ho semplicemente utilizzato delle singole molecole di lathium, che hanno le stesse capacità e funzioni di un computer, ma su scala ridottissima. Queste molecole, se sottoposte ad impulsi elettrici, riescono ad intrappolare degli elettroni che, a loro volta, variano le caratteristiche delle molecole stesse cambiando il loro stato da conduttore a non conduttore.

-    Uhm…interessante. – commentò l’altro uomo. – E come sei riuscito a mantenerle stabili e ad immagazzinarle ?

-    Utilizzando una superficie di supporto in oro. Le molecole hanno la capacità di combinarsi in schemi regolari, formando strutture cristalline anche molto complesse, fissandosi spontaneamente su degli elettrodi che, in questo caso, sono appunto in oro.

-    Dalle simulazioni però risulta che comunque il flusso positronico è sfasato. E’ come se… qualcosa interrompesse la costanza del flusso stesso.

-    Infatti. – allargò le braccia l’uomo vicino a Daneel. – Sarebbe giusto dire  che il flusso risulta essere costantemente interrotto.

-    Uhu ! Spiegati meglio.

-    L’analisi Intersezionale che hai sviluppato richiede, al cervello positronico di un androide, una velocità di elaborazione e di sincronizzazione delle operazioni logiche notevolmente superiore a quelle di un semplice robot. Il flusso positronico standard non opera con una velocità sufficiente allo sviluppo di tali operazioni e quindi ho dovuto studiare un modo per aumentarne la velocità.

-    Non puoi aumentare la velocità del flusso positronico a tuo piacimento !

-    Questo lo so. Pertanto ho aggirato l’ostacolo, così come viaggiamo nello spazio aggirando il limite impostoci dalla velocità della luce.

 

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